venerdì, maggio 12, 2006

siamo andati a vedere il film: In Ascolto (nelle sale in queste ore), da un lato sospisti dal post del 14 aprile e dall'altro che è l'opera prima di un regista italiano (Giacomo Martelli), che si cimenta con un tema impegnativo e di genere più internazionale che strettamente italiano.

In Ascolto (The Listening), è una vicenda di spionaggio globale che finisce sul personale; il fantomatico Echelon è visto dall'interno, dai centri dove si ascoltano le voci di questo mondo, un posto, degli uffici come tanti altri, dove le aziende fornitrici hanno accesso senza limiti di sicurezza (proprio in posti dove "si fa sicurezza") ed alla fine sono loro a prendere il comando: il privato sul pubblico, e qui viene fuori lo spaccato dell'oggi, inquietante quasi più del fatto che siamo tutti "ascoltanti" e caotico, perchè indica la direzione con quale il mondo si muove oggi: sbandando, in cerca di ogni tipo di profitto ad ogni costo e senza troppa razione.

è un film umano, perchè le spie coinvolte sono personaggi d'altri tempi, capaci di salire su montagne ed affrontare oceani per salvare una persona, contrapposti a dei tecnocrati - robot - spie, che in fondo non sono altro che dei manichini di echelon, del potere privato, di questa oscura ed incomprensibile volontà di condurre il mondo, Chi viene coinvolto, a sua insaputa nella vicenda: Francesca (Maya Sansa), è una persona qualunque con una propria vita quotidiana, diventa una vittima fisica dell'ascolto, quasi ad evidenziare che il Grande Orecchio fa del male, mentre nella realtà non ci si accorge di nulla, il male non lo si percepisce.
Nelle nostre sale cinematografiche resterà poco tempo, ma il film ha un respiro più ampio ed una buona qualità finale:

sarà ascoltato da qualcuno ?


intanto, a margine, ancora oggi abbiamo conferma che non siamo mai soli

giovedì, aprile 20, 2006

mi fa assolutamente "strano" leggere delle mie fanzine su uan tesi di laurea, ma cosi è, Succo Acido riporta la tesi di laurea di Salvatore Senia sul "caso delle fanzine musicali".
non l'avrei mai pensato di finire sui "libri di scuola"... il mio intento e credo quello di molti altri fanzinari era l'urgenza di comunicare nel modo più diretto che c'era. quanto scritto, quanto incollato, quanto distribuito, quanto spedito, ha un valore importante nella formazione di chi stava dietro da una fanzine, ma anche per chi le leggeva e basta.
ora sono distante, ma tutto questo ha prodotto me stesso oggi.

venerdì, aprile 14, 2006

Cospiriamo :

Questa intervista, di Punto Informatico, ai redattori di "tistannoascoltando.net" è una semplice spiegazione dei vari - supposti progetti echelon, ed anche un buon consiglio su come comportarsi.
perchè ?
perchè tutto è sempre più strano e misterioso, capitano avvenimenti di grande portata e non vi è mai chiarezza - verità su come siano avvenuti...
insomma: "...c'è qualcosa di grande, tra di noi... che non potrai cambiare mai..."
e noi, "we're just a minor threat !".
partiamo da qui.

venerdì, marzo 24, 2006

ancora una volta l'ombra orwelliana vigila sul cinema moderno, su quello simil fantascientifico, quello che fa gli incassoni e che rende mainstream storie e/o fumetti prima di nicchia, ma soprattutto, film come v for vendetta, guardano ad uno stesso futuro immaginato da chi sta sulla cabina di comando di questo mondo. ne parlavamo già tempo fa: strateghi ed oligarchi dimostrano di avere un'intelligenza e cultura assai limitata, vanno ad ispirarsi ai classici della letteratura fantascientica del passato per disegnare il loro mondo.
oggi, sembra di stare già in quel futuro: prossimi a delle elezioni parlamentari che sanno di dictat tra democrazia e dittatura, delirii di massa e post televisivi; il buon V, ci insegna a mascherarci (con una di quelle maschere da autogrill raffiguranti i nostri politici), ed interpretare tutti quanti il caimano, che in fondo ' l'italiano di oggi...

giovedì, marzo 16, 2006

forse non tutti sanno che:
il sottoscritto è impiegato in mezzo ai computers (tra la scheda madre e la scheda di rete), per cui vi segnala, la presenza di Richard Stallmann a Torino sabato 18 marzo per una conferenza sulle licenze aperte del software, tema attuale ed importante per il futuro, vista la liberticizazzione che pian piano sta avvenendo nella rete. qui, avete modo di capirne di più, rispetto alle mie parole.

giovedì, marzo 02, 2006

Epi-demia 2.0 - Torino - 6 - 10 marzo 2006 - Palazzo Nuovo - Via Sant'Ottavio 20

Dal 6 al 10 marzo Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Università di Torino, ospiterà Epi-dèmia2, mostra di arte contemporanea e festival multitematico organizzato da un gruppo di studenti. Le opere, create appositamente per Epi-dèmia, saranno disposte tra il seminterrato e il primo piano di Palazzo Nuovo: nell'atrio, presso l'infobox, sarà possibile trovare maggiori informazioni sul percorso espositivo. La mostra sarà affiancata da una serie di eventi di letteratura, teatro, performance, musica e moda: le giornate saranno suddivise in base alle macroaree in appuntamenti quotidiani e specials serali.

Una costante delle opere sarà l'interazione con gli spazi dell'edificio: intesi sia in senso fisico, concreto, sia come spazi del vissuto, spazi emotivi, stralci di quotidianità. Quest'anno Epi-dèmia² diventa festival multitematico: scrittori, musicisti, attori, stilisti, videomaker e performer animeranno le giornate e le serate di Palazzo Nuovo.

EPI-DEMIA: Dal 6 al 10 marzo a Palazzo Nuovo.
Programma degli eventi collegati alla mostra


Lunedí 6

09.30 Proiezione di videoclip e cortometraggi.

11.30 Presentazione ai giornalisti con performance ideata da barbarauccelli, C.R.

13.30 Dario Benedetto: Gastronautiche. (teatro)
L’arte di improvvisare con i cibi, la chimica degli alimenti, l’antropologia culturale del cibo, la storia della nascita di un piatto… con un linguaggio teatrale studiato appositamente per l’arte culinaria.

15.30 Gianluca Mercadante & Cinemavolta: Il banco dei somari. (scrittura)
Reading e concerto di presentazione del romanzo Il banco dei somari.

17.30 Ipersensity. (musica)
Il progetto Ipersensity fonde l’esperienza della musica elettronica a quella dell’improvvisazione contemporanea. Un duo d'avanguardia unico nei suoi intenti.

21.00 Daniele Gaglianone, Gianluca e Massimiliano De Serio, Paolo Leonardo presentano i loro lavori.
Serata di discussione cinefila.


Martedí 7

09.30 Proiezione di videoclip e cortometraggi

11.30 Dario Benedetto: La vera storia di Thomas Turbato (parte prima). (teatro)
Una conferenza tetralizzata sulla nascita e gli sviluppi della pornografia: tra costumi e pudori, tra erezione e scoperta della masturbazione. Con notizie biografiche spesso curiose sulle stelle dell’hard maschile e femminile.

15.30 Valerio Millefoglie: Come pubblicare un libro e ottenere un contratto editoriale senza mandare una riga (e come scrivere il secondo lasciando fare alle cavie). (scrittura)
Un’imperdibile lezione del professor Millefoglie su come diventare scrittori di successo senza fatica.

17.30 Madame P. (musica)
Madame P pone al centro delle sue performance la sperimentazione vocale, campionando in tempo reale brevi frammenti della propria voce ed altre sorgenti sonore. Presenterá anche Scrib scrab: cortometraggio dedicato al rapporto tra gesto e suono.


21.00 C.R., Performance di barbarauccelli


21.30 L’incredibile duo da stanzetta SUPERLOWed+ Valerio Millefoglie e i Valerio Millefoglie: La volta in cui la donna tagliata in due non si ricompose.
Torsoli di mela parlanti, pittori futuristi in scaldamuscoli, guitti bendati, lottatori mascherati con gli occhiali, giunoniche attrici svedesi, popstars in incognito, Beethoven, salti quantici nella materia, teofanie, cellule scissioniste che organizzano eventi paralleli in mondi paralleli, pazzi schiumanti suonatori di hukulele, amore, morte, amicizia!!! Nella versione ridotta.


Mercoledí 8

09.30 Proiezione di videoclip e cortometraggi

11.30 Dario Benedetto: La vera storia di Thomas Turbato (parte seconda). (teatro)
Una conferenza tetralizzata sulla nascita e gli sviluppi della pornografia: tra costumi e pudori, tra erezione e scoperta della masturbazione. Con notizie biografiche spesso curiose sulle stelle dell’hard maschile e femminile.

17.30 Luca Sigurtà. (musica)
Elettronica avanzata / elaborazione del suono / field recordings, ha realizzato negli scorsi mesi un album per la portoghese Creative Sources: "Pocket Progressive", con la collaborazione di Claudio Rocchetti.

20.30 Portage. Incrudimento. Seconda crisi: pubblico incidente. (performance)
Gli incidenti sono eventi consueti della contemporaneità, temendoli ma anche auspicandoli, eccone una rappresentazione.

21.00 Marco Travaglio e Peter Gomez con la collaborazione di Elio e le Storie Tese, il gruppo dei giovani di Forza Italia (musica e letteratura)
Presentazione del libro “Mille balle blu”


Giovedí 9

09.30 Proiezione di videoclip e cortometraggi

11.30 Collettivo Living Theater: Sette meditazioni sul sadomasochismo politico. (teatro)
Uno spettacolo che nasce da un’esperienza di vita comune degli anni ‘70 e si configura come denuncia del sistema oppressivo - repressivo dello stato, presentato in alcune delle sue scene più significative.

13.30 Francesca Ferrando e Robywan: Belle Anime Porche
Conturformance di musica psichedelica, scrittura erotica e immagini surrealiste. Brani dal romanzo pulp 'Belle Anime porche', mescolati a interpretazioni fotografiche e musicali. Conturbazioni elettroniche, costumi glam: hard shock assicurato!




15.30 Argonauti. Il matto sbarrato a Torino. (scrittura)
Una dionisiaca lettura - spettacolo: tre tentativi di rappresentare la follia in soggettiva negli inediti racconti di nuovi autori.

17.30 Lame (musica)
Elettronica e contaminazione: campionamenti audio da filmati di attentati terroristici mescolati e confusi con suoni concreti.

21.00 Marco Gobetti: VOGLIO UN PAPPAGALLO. Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo
Chi è veramente Matthew Smith? Da dove viene e che cosa ha fatto?
Un attore un vestito vuoto e una sedia, con quattro fari intorno, per rivelare la vita di un uomo.

22.00 Tiziano Scarpa. Kamikaze della voce (letteratura)
Che cos'è un autore che legge ad alta voce ciò che ha scritto? E' una persona perseguitata dalle sue stesse parole, che ritornano dentro di lui e gli attraversano il corpo, lo fanno vibrare producendo voce. Disarmato e spaccone, Tiziano Scarpa legge in pubblico le sue pagine più forti, politiche, amorose, edite e inedite, si disonora e fa bella figura,fa scoppiare la scrittura, mostra le ferite.


Venerdí 10

09.30 Proiezione di videoclip e cortometraggi

11.30 C.R., Performance di barbarauccelli.

13.30 Enrico Pigozzi (collettivo CASOart 05/06) (musica)
Musica elettronica e danza

15.30 Antonio Gomes Fournier (scrittura)
Reading italo-portoghese.

17.30 Flushing Device / Besegher: Monotono. (musica)
Monotono è uno spettacolo audiovisivo che indaga i rapporti esistenti tra movimento, luce, colore e lafrequenza e il suono da essi generato. Mentre Besegher immagina che il visual sia una carta da parati impiegata a scopo decorativo, Flushing Device descriveuno spazio sonoro dilatato e rarefatto.


19.30 Aperitivo sonorizzato da Illogik
Sonorità drum and bass, IDM, Bbit music e vj.

21.00 Eniac, The wagon (musica)
Una performance live di interazione tra l’audio ed il video: un set orchestrato da un laptop e da un violoncello. La linea visuale di The Wagon sono scatti fotografici raccolti attraverso il finestrino di un vagone ferroviario.

Illogik (musica)
Musicisti e vj elettronici, attivi dagli inizi del secolo attorno alle sonorità dell'IDM, 8bit music, drum and bass.

Blue Resonance (musica)
A metà tra new wave ed elettronica: tastiere, chitarre, ritmi e parti visuali.

Sergiowow! (collettivo CASOart 04/05): Dark Room
La Dark Room è il luogo in cui la fantasia sessuale prende il sopravvento sulla ragione, il luogo in cui l’essere umano sfoga i suoi istinti più perversi. Una performance elettronica ironica e irriverente.

23.00 Dj margiotta Dj set
Un viaggio tra sonorità anni ‘60

lunedì, dicembre 19, 2005

Proseguiamo a leggere i pezzi della mini, numero 6:
ci leghiamo all'intervista ad Inguine, ed a un evento di questa settimana: i Franti.
l'intervista che segue fu fatta un anno e passa fa con Stefano Giaccone, oggi, ci sarebbe da scriverne ancora, dato che sta pubblicando un nuovo album personale ed ha riportato sul palco i Franti (dopo venti anni) per la presentazione del nuovo cd: Estamos En Todas Partes che accadrà il 20 ed il 21 dicembre a Torino presso il Cafe Liber, con una festa - concerto, un'occasione unica, a dir poco....


...Stefano Giaccone è stata ed è tuttora una delle anime instabili della musica torinese, chitarrista, cantautore, scrittore, poeta… forse le definizioni sviano e danno un’impressione sbagliata. Al tempo di due decadi fa metteva assieme i Franti, in seguito ha portato avanti progetti come Howth Castle assieme a Lalli o in solista sotto vari pseudomini (Environs, Orsi Lucille…), ha suonato la chitarra coi Kina all’inizio degli anni 90, poi è migrato in Galles, dove lo abbiamo contattato, all’epoca in cui (il 2004), aveva pubblicato un album con Mario Congiu (per Santeria); oggi è tornato in Italia. Qualche anno fa, assieme a Marco Pandin pubblicò un libro (esaurito) dal titolo: “Nel Cuore Della Bestia” che faceva il punto, la storia del movimento musicale antagonista legato al punk italiano dai suoi abbozzi di fine anni settanta sino alla primavera degli anni novanta, con racconti personali, estratti da fanzines, testi… Uno dei documenti migliori pubblicati in Italia sul tema.
C’è un filo diretto con Paper Resistance: Stefano ha partecipato ad numero di Inguine Mahgazine e lo stesso Paper Resistance si dichiara un fan delle musiche di Stefano, non a caso, l’idea di intervistarli entrambi mi balenò a Torino ad un concerto quando proprio incontrai entrambi i personaggi.
L’intervista è stata realizzata per posta.

Mini: Iniziamo da Stefano come persona: oramai hai un’esperienza notevole sia nella musica che nella vita, dai dischi, alle parole, come ti piace riassumere tutto questo ?

SG: Che non c'era niente da capire, come cantava De Gregori milioni d'anni fa! A parte questo, davvero penso che viviamo in un terno presente, se mi guardo alle spalle e tutto ancora cosi vicino per me. E poi io ho tutto ancora da imparare. Bisogna stare con quelli più bravi e imparare, tutto il resto non conta.

Mini: Come vi siete conosciuti, tu e Mario e come siete arrivati a fare un disco come quello che avete realizzato ?

SG: Conosciuti parecchi anni fa, attraverso la collaborazione tra Lalli, me e la Banda Manera, dove suonava. abbiamo registrato, messo su gruppi assieme e girato tutta Italia.

Mini: La scelta delle canzoni del disco come è avvenuta ?

SG: Volevamo interpretare delle canzoni che amavamo, tutto qui. senza un progetto e una costruzione a monte. un progetto laterale alla ns normale attività e che ci a trovato veramente vicini sulle scelte, sia delle canzoni "torinesi" che di quelle "nazionali".

Mini: In questi ultimi anni, si è scritto molto su quel periodo che ha visto il nascere ed il fiorire del movimento punk / diy / chi più ne ha, più ne metta, sono uscite molte ristampe di dischi e qualche libro, tra cui, quello scritto da te assieme a Marco Pandin, che è un quadro preciso e semplice: nel cuore della bestia. Come è nata l'idea per questo libro e che valore può avere un documento di questo tipo oggi, quando il punk è ridotto ad un pezzo del revival degli anni 80 e buona parte del movimento sopravvive a malapena o si è trasformato in altro.

SG: Non so dire del punk oggi. Lo spirito continua, per dirla coi Negazione. E spesso la' dove e' meno "visibilmente" punk. Comunque, il libro che citavi e' stato tra i primi ed e' stato messo insieme con grandissima emozione e rispetto: infatti contiene 2 storie personali (le nostre) e non la storia del Punk. Questo lo fanno gli storici e vivisettori e mi interessa molto poco. Il nostro libro conteneva al 70% documenti e testi dell'epoca senza commento. Questo bisogna fare: tornare ai dischi e ai volantini originali. Il resto e' solo retorica.
Cosa rimane di quel periodo a proposito dei Franti ?
Idem come sopra. Di Franti rimane la voglia di farsi sentire e anche il suo silenzio. In me, l'orgoglio e anche un po' di sorriso amaro, a riascoltarci adesso, 20 e rotti anni in la'.
Come è essere "italiano" in altro paese (da alcuni anni, vivi in Galles) e come vedi le tue "origini", ad esempio: Torino dal fuori ?Ti rendi conto di cosa possa significare essere "di fuori". Tutto sommato qui bene accetto, anche se gli stereotipi si sprecano. Torino? Una citta' bellissima e durissima, casa mia. Anche un bel casino, come il mondo.

Mini: Quale dischi stai ascoltando ora ?

SG: Lhasa, Tenco, blues (Burnside, Muddy Waters), Right in Sight

Mini: Progetti attualmente in cantiere ?

SG: disco nuovo quasi finito...non mi fermo mai!!
.....un abbraccio a presto
sg

lunedì, dicembre 12, 2005

La MINI 6

Qualche parola. Per mettere un punto. Almeno per ora.
Questo che seguirà (in alcuni post sul blog) è il sesto numero della mini fanzine, o per lo meno dovrebbe essere tale: il proseguimento sul web della piccola lettura cartacea ha avuto in questi 3 anni uno sviluppo non proprio positivo, in pratica a livello di numeri in formato elettronico, questo è il secondo, ma come il precedente (quinto), la sostanza non è stata proprio quella voluta; sul web, “i ragazzi della mini” sono stati molto più produttivi con il weblog che sostanzialmente è stata l’esperienza reale di una fanzine collettiva on line.
La gestazione di questo numero era legata ad un tema ben preciso ed anche ad un tempo ben preciso: l’inizio di anno del 2005, invece abbiamo / ho rispettato ben poco gli intenti: il progetto si è prosciugato e le mie forze si sono ridotte allo zero. Il materiale di questo numero non è per nulla fresco… le interviste risalgono ad un anno fa.
Ad ogni modo ci siamo:
il numero 6 comprende qualche intervista lungo il tema portante dell’esperienza del punkrock applicata al resto (della vita ?). Quello che leggerete, in forma di domanda e risposta, credo possa essere molto più interessante di spiegazioni, analisi, opinioni sul tema, da parte mia. Il risultato non c’è, ma è ora di mettere qualcosa per iscritto (per rispetto a chi ha preso parte attiva a questo numero).
La mini 6 viene pubblicata come un post sul weblog e come numero vero e proprio in un imminente futuro sul sito laminifanzine.it

ps: quest'anno, non credo che vedrete un calendario ufficiale della mini: organizzatevi il prossimo anno da soli, fatevi la vostra agenda / calendario by yourself !

Il primo post corrisponde ad un’intervista ai tizi di Inguine / Paper Resistance

Paper Resistance è uno degli autori / editori di Inguine, portale dedicato al mondo del fumetto underground ed alle culture limitrofe, piccola ma intensa fucina di linee e colori oltre che parole forti; da un paio di anni pubblicano anche un vero proprio magazine: Inguine Mah!gazine
Paper Resistance lo conobbi per questioni musicali, proprio legate a fanzine e musica hardcore punk, con la quale mantiene ancora uno stretto rapporto, disegnando manifesti per concerti ed avendo preso parte al libro I punk (pubblicato da Inguine) che associa ai testi di alcuni gruppi italiani i fumetti di alcuni autori.

PAPER RESISTANCE

Mini: Qualche anno fa è comparso Inguine, una nuova voce, trasversale nel mondo dei fumetti e non solo: come nacque il progetto e con quali intenti, in quel momento ?

PR: Inguine come progetto parte nel 2001.
Oltre al sottoscritto c’era Gianluca Costantini (un veterano del fumetto indipendente italiano) e Marco Lobietti, web designer di professione con una passione comune alla nostra.
Nacque dalla voglia o dall’idea di cominciare far parlare il fumetto attraverso un linguaggio differente, quello della rete appunto, visto che inguine prima di tutto è un sito. Questo ci permetteva di trattare il fumetto attraverso un mezzo nuovo, che non era più quello della tavola disegnata, del supporto cartaceo, ma quello dello schermo, di internet. Per cui per forza di cose non era sufficiente né tanto meno utile, scansionare un disegno e metterlo sul sito, ma bisognava trattarlo in maniera differente, perché diverse erano le condizioni ed i tempi di fruizione di un qualcosa che era un’immagine sullo schermo e non più un giornaletto/rivista che ti gestisci tra le mani un po’ come ti pare. Per questo abbiamo iniziato a muovere questi disegni, a farli parlare, a farli suonare, a farli diventare qualcosa di diverso. Perché era proprio internet e tutti i programmi che oggi ti consentono di fare un po’ quello che ti pare con le immagini a permetterlo. È lì che entra in gioco il trattamento inguine.
Lavorando in rete poi, si aveva la possibilità di produrre del materiale a costo zero. Nel senso che la rete ti permette di produrre e far circolare dei contenuti senza affrontare costi vivi come quelli di una tipografia oppure ti permette di scavalcare uno dei problemi principali come quello della distribuzione del materiale.
Essendo poi un’esperienza sostanzialmente nuova, almeno per quanto riguarda l’Italia, e non lavorando come una casa editrice, tutti gli autori che sono stati coinvolti nei nostri progetti, lo hanno fatto in assoluta scioltezza perché erano liberi da vincoli di qualsiasi genere da una parte, e perché facevano qualcosa di nuovo dall’altra. Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di lavorare con un sacco di gente. Sia italiana che non. Sia illustratori / fumettisti che non. E questo a fatto si che inguine acquisisse una certa credibilità.
O per lo meno deve essere questo, quello che ha pensato il nostro editore Francesco Coniglio (della Coniglio Editore, già Mare Nero) quando nel 2003 ci ha proposto di fare una rivista a fumetti totalmente gestita da noi. Inguine mah!gazine appunto. Rivista quadrimestrale partita nel 2003 e che ad oggi conta sei numeri pubblicati. Inguine mah!gazine è un contenitore di parole ed immagini/fumetti di 48 pagine. A volte è un contenitore tematico, altre è un contenitore antologico. Tutto il materiale che viene pubblicato è completamente inedito. Spesso e volentieri vengono presentati degli autori stranieri che non hanno mai fatto niente per l’Italia. E questo solo perché fino a quel momento non esisteva un qualcosa che potesse contenerli.

Mini: Il mondo del fumetto, a dire il vero, ci è abbastanza sconosciuto, come è
oggi, in Italia, secondo il vostro punto di vista ?

PR: Premessa. Parlo dal mio punto di vista. E parlo solo del fumetto indipendente, non fosse altro per il motivo che è quello che mi vivo, con cui ho a che fare e che mi diverte più del resto. Per cui posso dare una risposta più sensata solo riguardo a questo.
Secondo me, il fumetto oggi in Italia vive un periodo migliore. Nel senso che sono ormai numerose le realtà che regolarmente mettono fuori delle pubblicazioni degne di nota, tutte diverse tra di loro. E soprattutto fatte bene.
Penso ai ragazzi di Donna Bavosa, che oltre a pubblicare dischi editano dei fumetti dai contenuti veramente notevoli ed singolari, oppure ad Alessandro Baronciani che attraverso l’idea piuttosto originale di far girare i suoi fumetti solo attraverso abbonamento è riuscito creare intorno a se una schiera di aficionados sempre più folta e variegata, riuscendo a sdoganare il suo lavoro anche fuori dal solito circuito.
Ultimamente poi a Bologna un gruppo di disegnatori si è riunito intorno ad un nome collettivo chiamato Canicola (www.canicola.net) e hanno deciso di spingersi a vicenda anche attraverso una pubblicazione totalmente autoprodotta che raccoglie le loro storie. Ma a parte queste, che sono solo alcune delle esperienze a me più vicine, è evidente il numero sempre maggiore di pubblicazioni che vengono fuori. E questo è un buon segnale che ad esempio fino allo scorso anno non c’era. È solo un segnale positivo, non è una rivoluzione. Perché la visibilità resta comunque spesso limitata. Tutte queste pubblicazioni mi rendo conto che non siano proprio di facile reperibilità, anche perché la gente non è abituata ad andare in una libreria / fumetteria per compare un fumetto. Delle volte ne fa volentieri a meno. Ed in edicola poi trova sempre le stesse cosa da una vita. Bonelli, Marvel, manga e Walt Disney. E questo è un aspetto da non trascurare.
Per esempio, a parte tutti i meriti che nessuno discute, Frigidaire e tutti i suoi autori negli anni ’80, sono stati una potenza anche perchè uscivano in edicola. Tutti conoscono Pazienza, ma tutti lo compravano sotto casa, nessuno in libreria, forse anche (e sottolineo anche!) per questo era entrato nell’immaginario comune… Solo che per uscire in edicola devi avere una tiratura minimo dieci volte superiore a quella della libreria, devi avere un editore disposto a scommetterci e rischiare e… potrei continuare ma questo è un altro discorso…

Mini: Le fanzines, su carta sono ormai rare, il tutto si è trasferito su web,
mentre alcuni rarissimi casi sono diventati progetti editoriali, vi
riconoscete nell'identità di una fanzine ?
....Inguine Mah!gazine è l'espressione più diretta del mondo (dell')inguine,
come siete arrivati a questo progetto ?
state procedendo in un percorso ogni volta diverso, l'unica costante la si
ritrova in 2 elementi: la parola e la grafica, mentre la forma è in continuo
mutamento...

PR: C’è da dire che noi abbiamo fatto un po’ un percorso inverso. Nel senso che Il progetto editoriale è venuto dopo, o meglio è stato un naturale sviluppo del progetto in rete. Spesso capita il contrario.
Così come c’è da dire che se anche all’inizio avessimo avuto le possibilità di pubblicare una rivista, piuttosto che mettere su un sito, probabilmente inguine non sarebbe stata la stessa cosa, perché i tempi non erano maturi per portare avanti un progetto simile.
Ma noi abbiamo un rispetto oserei dire “religioso” verso il supporto cartaceo proprio perché a livello sensoriale è tutta un’altra cosa avere tra le mani una rivista piuttosto che stare attaccato davanti allo schermo. Anche se i due mezzi offrono possibilità diverse.
Dire che noi ci riconosciamo nelle fanze non sarebbe proprio corretto.
Lavoriamo con una casa editrice, che ci dà carta bianca, questo si,
ma che oltretutto fa il suo lavoro di casa editrice, stampando una pubblicazione, promuovendola e distribuendola. Avere a che fare con un editore non corrisponde proprio al modus operandi di una fanzine. Però tutti abbiamo fatto delle fanze, tutti ci partecipiamo quando interpellati, così come tutte le volte che ne abbiamo una tra le mani la trattiamo con il dovuto rispetto, così come molti degli autori che pubblichiamo, o con cui abbiamo a che fare vengono fuori da li.
Quanto alla forma in continuo mutamento…
Se la forma viene intesa nei contenuti, il formato che utilizziamo, cioè una rivista di 48 pagine pubblicata ogni quattro mesi, per forza di cose non ti permette di seguire un discorso, o meglio un tema, in forma continua.
Quattro mesi sono un arco di tempo troppo lungo per mantenere l’attenzione su un argomento, per cui si cerca di trattarne uno ogni volta. In maniera il più possibile esaustiva.
Se la forma viene intesa per quello che vedi ogni volta, allora va di conseguenza, perché gli autori e i rispettivi segni sono se vuoi una causa/effetto dell’argomento trattato. Così come tutta la grafica di ogni numero. Diversa tutte le volte, un po’ perché tutti i numeri sono diversi,
un po’ perché mi piace complicarmi la vita (visto che la grafica la faccio io…)

Mini: Il quinto numero parla di un'epoca (il fascismo) che in questo periodo è stato in parte rivalutato (non da voi e ne qui), tra revisionismo storico e la realtà dell'oggi; una forma che ipotizziamo a definire revisionistica, con tante virgolette è quella di guardare al passato (cosa che la mini sta facendo in questo numero), in riferimento alle radici: penso alla pubblicazione di i punk: fumetti sul punk / hc italiano: il passato ritorna spesso come tema dalle parti di
inguine, come mai ?

PR: Il passato ritorna spesso e basta direi io. Anche al di fuori di quello che è inguine o le nostre produzioni. Ritorna sotto forma di revisionismo, di revival, di ricerca o quant’altro. E per quanto mi riguarda è importante tenerlo in conto e farci caso. In tutti i contesti e con la giusta attitudine.
Da parte nostra, raccontando storie o rappresentandole attraverso il segno,
magari delle volte trattiamo argomenti partendo da un punto di vista storico,
ma che comunque non sono “passati”. Questo vale sia per il punk che per il fascismo. Non so quanto questa scelta sia voluta. Forse nemmeno m’importa.
Però io ai corsi e ricorsi storici un po’ ci credo…

Mini: Come mai, la parola inguine ?

PR: L’inguine è una parte del corpo che tendenzialmente viene meno esposta ma che paradossalmente è anche tra le più sensibili agli stimoli esterni.

Mini: Cosa sta per uscire dalle vostre matite ?

PR: Cosa sta per uscire dalle nostre matite… allora vediamo io ad esempio sto lavorando ad un libro che uscirà per l’estate. È un libro sull’hip-hop,
trattato da un punto di vista politico/culturale. Si chiama “it’s more than hip-hop”. È un saggio scritto da Giuseppe Pipitone a.k.a. U-net che raccoglie una serie di interviste fatte da lui durante i suoi viaggi negli Stati Uniti a personaggi che ha fatto grande questo fenomeno, più una serie di scritti che analizzano nello specifico il movimento. Sarà edito dalla Shake e dentro ci saranno delle mie illustrazioni.
Inoltre sto preparando un libro di illustrazioni a metà con Pasquale Todisco, conosciuto come Squaz. È un libro a metà, o uno split-book se preferite, che si rifà un po’ alla formula dei “25 disegni” un libro di llustrazioni che abbiamo pubblicato lo scorso anno e che vedeva come protagonisti Blu ed Ericailcane. Due illustratori fuori dal comune particolarmente popolari nel campo dei graffiti.
Gianluca Costantini sta per uscire con un romanzo autobiografico (a fumetti of course…) di 120 e passa pagine. A mio parere bellissimo. Si chiama “vorrei incontrarti” ed è pubblicato per la casa editrice ravennate Fernandel.
Al momento è fuori il numero sei di inguine mah!gazine.
Cominciamo a lavorare al successivo. Uscirà a giugno. Anche questo sarà tematico e tratteremo il carcere.
E poi ogni tanto ci sono le uscite che nn riguardano noi nello specifico, ma autori a noi vicini di cui curiamo e produciamo le edizioni.
E poi altro. Tanto per fortuna.
Tutte le info del caso sono sempre reperibili al solito indirizzo.
http://www.inguine.net

respect.
End ][ bye.
Paper Resistance

mercoledì, dicembre 07, 2005

Democracy ! We Deliver !
valle di susa (pressi di venaus) - valle del tevere (pressi di roma)
6 dicembre 2005:
Pisanu: "Nessuna carica". La resistenza dei manifestanti no-Tav "è stata superata dalle forze dell'ordine senza l'effettuazione di alcuna carica", ha affermato una nota diffusa dal Viminale, nella quale il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu esprime "vivo apprezzamento alle forze di polizia per la grande professionalità e lo spirito di sacrificio che stanno dimostrando sia nel ripristinare le condizioni indispensabili di legalità nel cantiere, sia nel garantire l'ordine pubblico". fonte

martedì, novembre 22, 2005

Dalek, a Torino, il 21 novembre al cafe procope.

6 mesi dopo, circa.

maneggiano una massa rumorosa, appena sfornata, ancora incandescente: rumore bianco e nero dal quale escono le urla (reali) della musica degli ultimi 50 anni e della società odierna (attraverso le liriche).

mentre sei lì davanti al loro gesticolare a tempo, accade un rapimento visuale, ogni possibile immaginazione che l'uditore potrebbe avere in quel preciso istante viene congelata dalle parole incisive accompagnate da un costante incedere granitico.
se si separano i brani dalla dimensione live, questi potrebbero suonare come colonna sonora ideale di una qualsiasi puntata della trasmissione blob.
gli arrangiamenti dei brani suonano sin meglio che sui dischi, sono più articolati, la struttura gira attorno a lenti pattern di batteria ingabbiati in un magma di suoni dissonanti che in lontananza riconosci come campionamenti di chissà quale musica... le parole, il così detto, rappato, si distingue maggiormente rispetto alle registrazioni.

con loro (ma non solo), cambia anche l'ottica di un concerto hip hop: il dj ora, si muove tra un mixer, due computer portatili ed un controller, ma l'approccio è il medesimo: le macchine vengono utilizzate come se fossero dei giradischi.
questo stato di cose che si crea mentre suonano, muta quando scendono dal palco, ed è dalek stesso ad occuparsi del merchandise, riassumendo le sembianze umane e di un tipo a prima vista, gentile.

lunedì, novembre 21, 2005

non leggo più blogs; non ne scrivo quasi più
leggo riviste di information technology, ed a dire il vero, leggo ma non pratico un granche'
ascolto compositori di musica moderna e non più gli zero boys (beh, non proprio, viciuos circle è un vero piacere)
ho rinnovato la presenza della mini fanzine su internet per un altro anno, ma non so bene per che: forse per mantenere in vita l'archivio; il numero 6 è ormai vecchio e credo non interessi a nessuno, leggerlo.
ho scoperto che mi piace fare il dj, e quasi quasi, lo farei di mestiere, invece...
ho comprato un'agenda, una di quelle da tenere in tasca, così vedo di essere un po’ più organizzato: ricordarmi cosa manca nel frigorifero e nei prodotti per la pulizia della casa... o forse soltanto per riempire i giorni con delle scritte, dare un senso ad un apparente vuoto ?
mi interesso sempre di meno a quel che capita fuori di queste pagine, fuori dal mio spettro visivo.
a parte ciò, queste pagine sono in via di ridefinizione: una specie di punto e a capo, forse solo punto. aiutatemi a mettere il capo.

venerdì, settembre 23, 2005

mini post.

miss italia abita vicino a casa mia.
dovremmo essere tutti dei musicisti; my generation è cresciuta durante gli anni delle scuole medie, suonando il flauto durante l'ora di musica, senza aver imparato nulla sulla musica, in realtà. il flauto lo si acquistava in cartoleria, non in un negozio di strumenti musicali.
non abbiamo imparato nulla a scuola, gli acquisti in edicola delle enciclopedie in fascicoli avrebbero dovuto essere una possibilità di recuperare, invece, se riuscivi ad unire assieme tutti i fascicoli, riuscivi nell'intento di avere la tua bela enciclopedia da esporre sulla libreria a prendere polvere. ora al posto dei fascicoli, compriamo in edicola i modellini, gli orologi, le monete e tra poco anche il cibo in formato fascicolo.