lunedì, dicembre 12, 2005

La MINI 6

Qualche parola. Per mettere un punto. Almeno per ora.
Questo che seguirà (in alcuni post sul blog) è il sesto numero della mini fanzine, o per lo meno dovrebbe essere tale: il proseguimento sul web della piccola lettura cartacea ha avuto in questi 3 anni uno sviluppo non proprio positivo, in pratica a livello di numeri in formato elettronico, questo è il secondo, ma come il precedente (quinto), la sostanza non è stata proprio quella voluta; sul web, “i ragazzi della mini” sono stati molto più produttivi con il weblog che sostanzialmente è stata l’esperienza reale di una fanzine collettiva on line.
La gestazione di questo numero era legata ad un tema ben preciso ed anche ad un tempo ben preciso: l’inizio di anno del 2005, invece abbiamo / ho rispettato ben poco gli intenti: il progetto si è prosciugato e le mie forze si sono ridotte allo zero. Il materiale di questo numero non è per nulla fresco… le interviste risalgono ad un anno fa.
Ad ogni modo ci siamo:
il numero 6 comprende qualche intervista lungo il tema portante dell’esperienza del punkrock applicata al resto (della vita ?). Quello che leggerete, in forma di domanda e risposta, credo possa essere molto più interessante di spiegazioni, analisi, opinioni sul tema, da parte mia. Il risultato non c’è, ma è ora di mettere qualcosa per iscritto (per rispetto a chi ha preso parte attiva a questo numero).
La mini 6 viene pubblicata come un post sul weblog e come numero vero e proprio in un imminente futuro sul sito laminifanzine.it

ps: quest'anno, non credo che vedrete un calendario ufficiale della mini: organizzatevi il prossimo anno da soli, fatevi la vostra agenda / calendario by yourself !

Il primo post corrisponde ad un’intervista ai tizi di Inguine / Paper Resistance

Paper Resistance è uno degli autori / editori di Inguine, portale dedicato al mondo del fumetto underground ed alle culture limitrofe, piccola ma intensa fucina di linee e colori oltre che parole forti; da un paio di anni pubblicano anche un vero proprio magazine: Inguine Mah!gazine
Paper Resistance lo conobbi per questioni musicali, proprio legate a fanzine e musica hardcore punk, con la quale mantiene ancora uno stretto rapporto, disegnando manifesti per concerti ed avendo preso parte al libro I punk (pubblicato da Inguine) che associa ai testi di alcuni gruppi italiani i fumetti di alcuni autori.

PAPER RESISTANCE

Mini: Qualche anno fa è comparso Inguine, una nuova voce, trasversale nel mondo dei fumetti e non solo: come nacque il progetto e con quali intenti, in quel momento ?

PR: Inguine come progetto parte nel 2001.
Oltre al sottoscritto c’era Gianluca Costantini (un veterano del fumetto indipendente italiano) e Marco Lobietti, web designer di professione con una passione comune alla nostra.
Nacque dalla voglia o dall’idea di cominciare far parlare il fumetto attraverso un linguaggio differente, quello della rete appunto, visto che inguine prima di tutto è un sito. Questo ci permetteva di trattare il fumetto attraverso un mezzo nuovo, che non era più quello della tavola disegnata, del supporto cartaceo, ma quello dello schermo, di internet. Per cui per forza di cose non era sufficiente né tanto meno utile, scansionare un disegno e metterlo sul sito, ma bisognava trattarlo in maniera differente, perché diverse erano le condizioni ed i tempi di fruizione di un qualcosa che era un’immagine sullo schermo e non più un giornaletto/rivista che ti gestisci tra le mani un po’ come ti pare. Per questo abbiamo iniziato a muovere questi disegni, a farli parlare, a farli suonare, a farli diventare qualcosa di diverso. Perché era proprio internet e tutti i programmi che oggi ti consentono di fare un po’ quello che ti pare con le immagini a permetterlo. È lì che entra in gioco il trattamento inguine.
Lavorando in rete poi, si aveva la possibilità di produrre del materiale a costo zero. Nel senso che la rete ti permette di produrre e far circolare dei contenuti senza affrontare costi vivi come quelli di una tipografia oppure ti permette di scavalcare uno dei problemi principali come quello della distribuzione del materiale.
Essendo poi un’esperienza sostanzialmente nuova, almeno per quanto riguarda l’Italia, e non lavorando come una casa editrice, tutti gli autori che sono stati coinvolti nei nostri progetti, lo hanno fatto in assoluta scioltezza perché erano liberi da vincoli di qualsiasi genere da una parte, e perché facevano qualcosa di nuovo dall’altra. Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di lavorare con un sacco di gente. Sia italiana che non. Sia illustratori / fumettisti che non. E questo a fatto si che inguine acquisisse una certa credibilità.
O per lo meno deve essere questo, quello che ha pensato il nostro editore Francesco Coniglio (della Coniglio Editore, già Mare Nero) quando nel 2003 ci ha proposto di fare una rivista a fumetti totalmente gestita da noi. Inguine mah!gazine appunto. Rivista quadrimestrale partita nel 2003 e che ad oggi conta sei numeri pubblicati. Inguine mah!gazine è un contenitore di parole ed immagini/fumetti di 48 pagine. A volte è un contenitore tematico, altre è un contenitore antologico. Tutto il materiale che viene pubblicato è completamente inedito. Spesso e volentieri vengono presentati degli autori stranieri che non hanno mai fatto niente per l’Italia. E questo solo perché fino a quel momento non esisteva un qualcosa che potesse contenerli.

Mini: Il mondo del fumetto, a dire il vero, ci è abbastanza sconosciuto, come è
oggi, in Italia, secondo il vostro punto di vista ?

PR: Premessa. Parlo dal mio punto di vista. E parlo solo del fumetto indipendente, non fosse altro per il motivo che è quello che mi vivo, con cui ho a che fare e che mi diverte più del resto. Per cui posso dare una risposta più sensata solo riguardo a questo.
Secondo me, il fumetto oggi in Italia vive un periodo migliore. Nel senso che sono ormai numerose le realtà che regolarmente mettono fuori delle pubblicazioni degne di nota, tutte diverse tra di loro. E soprattutto fatte bene.
Penso ai ragazzi di Donna Bavosa, che oltre a pubblicare dischi editano dei fumetti dai contenuti veramente notevoli ed singolari, oppure ad Alessandro Baronciani che attraverso l’idea piuttosto originale di far girare i suoi fumetti solo attraverso abbonamento è riuscito creare intorno a se una schiera di aficionados sempre più folta e variegata, riuscendo a sdoganare il suo lavoro anche fuori dal solito circuito.
Ultimamente poi a Bologna un gruppo di disegnatori si è riunito intorno ad un nome collettivo chiamato Canicola (www.canicola.net) e hanno deciso di spingersi a vicenda anche attraverso una pubblicazione totalmente autoprodotta che raccoglie le loro storie. Ma a parte queste, che sono solo alcune delle esperienze a me più vicine, è evidente il numero sempre maggiore di pubblicazioni che vengono fuori. E questo è un buon segnale che ad esempio fino allo scorso anno non c’era. È solo un segnale positivo, non è una rivoluzione. Perché la visibilità resta comunque spesso limitata. Tutte queste pubblicazioni mi rendo conto che non siano proprio di facile reperibilità, anche perché la gente non è abituata ad andare in una libreria / fumetteria per compare un fumetto. Delle volte ne fa volentieri a meno. Ed in edicola poi trova sempre le stesse cosa da una vita. Bonelli, Marvel, manga e Walt Disney. E questo è un aspetto da non trascurare.
Per esempio, a parte tutti i meriti che nessuno discute, Frigidaire e tutti i suoi autori negli anni ’80, sono stati una potenza anche perchè uscivano in edicola. Tutti conoscono Pazienza, ma tutti lo compravano sotto casa, nessuno in libreria, forse anche (e sottolineo anche!) per questo era entrato nell’immaginario comune… Solo che per uscire in edicola devi avere una tiratura minimo dieci volte superiore a quella della libreria, devi avere un editore disposto a scommetterci e rischiare e… potrei continuare ma questo è un altro discorso…

Mini: Le fanzines, su carta sono ormai rare, il tutto si è trasferito su web,
mentre alcuni rarissimi casi sono diventati progetti editoriali, vi
riconoscete nell'identità di una fanzine ?
....Inguine Mah!gazine è l'espressione più diretta del mondo (dell')inguine,
come siete arrivati a questo progetto ?
state procedendo in un percorso ogni volta diverso, l'unica costante la si
ritrova in 2 elementi: la parola e la grafica, mentre la forma è in continuo
mutamento...

PR: C’è da dire che noi abbiamo fatto un po’ un percorso inverso. Nel senso che Il progetto editoriale è venuto dopo, o meglio è stato un naturale sviluppo del progetto in rete. Spesso capita il contrario.
Così come c’è da dire che se anche all’inizio avessimo avuto le possibilità di pubblicare una rivista, piuttosto che mettere su un sito, probabilmente inguine non sarebbe stata la stessa cosa, perché i tempi non erano maturi per portare avanti un progetto simile.
Ma noi abbiamo un rispetto oserei dire “religioso” verso il supporto cartaceo proprio perché a livello sensoriale è tutta un’altra cosa avere tra le mani una rivista piuttosto che stare attaccato davanti allo schermo. Anche se i due mezzi offrono possibilità diverse.
Dire che noi ci riconosciamo nelle fanze non sarebbe proprio corretto.
Lavoriamo con una casa editrice, che ci dà carta bianca, questo si,
ma che oltretutto fa il suo lavoro di casa editrice, stampando una pubblicazione, promuovendola e distribuendola. Avere a che fare con un editore non corrisponde proprio al modus operandi di una fanzine. Però tutti abbiamo fatto delle fanze, tutti ci partecipiamo quando interpellati, così come tutte le volte che ne abbiamo una tra le mani la trattiamo con il dovuto rispetto, così come molti degli autori che pubblichiamo, o con cui abbiamo a che fare vengono fuori da li.
Quanto alla forma in continuo mutamento…
Se la forma viene intesa nei contenuti, il formato che utilizziamo, cioè una rivista di 48 pagine pubblicata ogni quattro mesi, per forza di cose non ti permette di seguire un discorso, o meglio un tema, in forma continua.
Quattro mesi sono un arco di tempo troppo lungo per mantenere l’attenzione su un argomento, per cui si cerca di trattarne uno ogni volta. In maniera il più possibile esaustiva.
Se la forma viene intesa per quello che vedi ogni volta, allora va di conseguenza, perché gli autori e i rispettivi segni sono se vuoi una causa/effetto dell’argomento trattato. Così come tutta la grafica di ogni numero. Diversa tutte le volte, un po’ perché tutti i numeri sono diversi,
un po’ perché mi piace complicarmi la vita (visto che la grafica la faccio io…)

Mini: Il quinto numero parla di un'epoca (il fascismo) che in questo periodo è stato in parte rivalutato (non da voi e ne qui), tra revisionismo storico e la realtà dell'oggi; una forma che ipotizziamo a definire revisionistica, con tante virgolette è quella di guardare al passato (cosa che la mini sta facendo in questo numero), in riferimento alle radici: penso alla pubblicazione di i punk: fumetti sul punk / hc italiano: il passato ritorna spesso come tema dalle parti di
inguine, come mai ?

PR: Il passato ritorna spesso e basta direi io. Anche al di fuori di quello che è inguine o le nostre produzioni. Ritorna sotto forma di revisionismo, di revival, di ricerca o quant’altro. E per quanto mi riguarda è importante tenerlo in conto e farci caso. In tutti i contesti e con la giusta attitudine.
Da parte nostra, raccontando storie o rappresentandole attraverso il segno,
magari delle volte trattiamo argomenti partendo da un punto di vista storico,
ma che comunque non sono “passati”. Questo vale sia per il punk che per il fascismo. Non so quanto questa scelta sia voluta. Forse nemmeno m’importa.
Però io ai corsi e ricorsi storici un po’ ci credo…

Mini: Come mai, la parola inguine ?

PR: L’inguine è una parte del corpo che tendenzialmente viene meno esposta ma che paradossalmente è anche tra le più sensibili agli stimoli esterni.

Mini: Cosa sta per uscire dalle vostre matite ?

PR: Cosa sta per uscire dalle nostre matite… allora vediamo io ad esempio sto lavorando ad un libro che uscirà per l’estate. È un libro sull’hip-hop,
trattato da un punto di vista politico/culturale. Si chiama “it’s more than hip-hop”. È un saggio scritto da Giuseppe Pipitone a.k.a. U-net che raccoglie una serie di interviste fatte da lui durante i suoi viaggi negli Stati Uniti a personaggi che ha fatto grande questo fenomeno, più una serie di scritti che analizzano nello specifico il movimento. Sarà edito dalla Shake e dentro ci saranno delle mie illustrazioni.
Inoltre sto preparando un libro di illustrazioni a metà con Pasquale Todisco, conosciuto come Squaz. È un libro a metà, o uno split-book se preferite, che si rifà un po’ alla formula dei “25 disegni” un libro di llustrazioni che abbiamo pubblicato lo scorso anno e che vedeva come protagonisti Blu ed Ericailcane. Due illustratori fuori dal comune particolarmente popolari nel campo dei graffiti.
Gianluca Costantini sta per uscire con un romanzo autobiografico (a fumetti of course…) di 120 e passa pagine. A mio parere bellissimo. Si chiama “vorrei incontrarti” ed è pubblicato per la casa editrice ravennate Fernandel.
Al momento è fuori il numero sei di inguine mah!gazine.
Cominciamo a lavorare al successivo. Uscirà a giugno. Anche questo sarà tematico e tratteremo il carcere.
E poi ogni tanto ci sono le uscite che nn riguardano noi nello specifico, ma autori a noi vicini di cui curiamo e produciamo le edizioni.
E poi altro. Tanto per fortuna.
Tutte le info del caso sono sempre reperibili al solito indirizzo.
http://www.inguine.net

respect.
End ][ bye.
Paper Resistance

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