lunedì, giugno 28, 2004

Linda scrive :
"Ieri ed oggi serata e nottata come non se ne vedevano da tempo, conclusesi alle 8 di stamattina.
Ed ora ritmo circadiano sfasato, ma mi sento onorata ad aver assistito ad un'alba così maestosa. Che abbiamo accolto, modestia a parte, con la fierezza di leoni, nonostante i 30 anni suonati.
Tutto è cominciato con un'agognata trasferta fuori provincia; grazie alle indiacazioni forniteci in precedenza, dopo essere usciti dall'autostrada, siamo saliti affrontando qualche tornante e ci siamo trovati a 900 m (il cartello dice proprio così e dopo qualche metro c'è la festa).
Davanti ad una casa padronale in stile tirolese, un palco, un impianto ed un bancone con due spine di birra sono i pochi elementi della festa.
Prima un gruppo che esegue cover, poi un dj che mette rock e di seguito basi funky per un ignorantissimo ma divertente "sudtiroler mc" ed infine un paio d'ore di musica stile goa trance.
Potrebbe sembrare ed è poco, ma la vibra che c'è nel posto è unica. Saranno le tante facce allegramente brille, sarà che mi sento in piena forma, saranno i suoni delle ultime due ore, che sembrano prima scendere verso la terra e poi salire, imitando i fantastici, spaventosi alberi...la regina ai cui piedi stiamo ballando è una sequoia, un "albero mammut" del 1908 che ad un certo punto viene misurata dall'abbraccio di ben cinque persone!
Guardando per l'ennesima volta verso le cime altissime della sequoia e dei suoi fratelli, ci accorgiamo che il cielo schiarisce.
Nonostante le varie voci che mi consigliano di dormire un po' nel retro del mio furgone, decido che è meglio battere la strada ora.
Scendo nella cucina al pianterreno della casa dove giace indisturbata, piena, la cassetta dove, essendo tutto gratis, sono state raccolte le offerte degli invitati, e faccio un paio di tazze di caffè che porto fuori agli ultimi (nel frattempo, alle 5, l'impianto è stato spento: sono arrivate delle guide informando del fatto che all'alba ad un centinaio di metri da lì sarebbero arrivati una cinquantina di piccoli scout a campeggiare...).
In un circolo noto ed osservo uno strano ragazzo, in completo nero e camicia bianca ormai stazzonati e macchiati da birra e polvere: la sua pelle bianchissima e i suoi occhi a fessura azzurri me l'avevano fatto scambiare per un extracomunitario lettone. Invece è un valligiano che dopo aver bevuto smodatamente ed aver addirittura fatto due tiri esagerati dalla nostra canna, tenendola tra il mignolo e l'anulare, finalmente ha sconfitto la timidezza e si è aggiunto al circolo parlando il tedesco.
Ultima immagine di questo posto ci coglie nel bosco verso l'uscita, cercando un posto dove fare la pipì: amache con persone dormienti si stagliano in un'impalpabile bruma contro il sole che sta nascendo...
e dopo una breve discesa attraverso un morbidissimo paesaggio pieno di stridìo d'uccelli è di nuovo autostrada. Ed è giorno, ed è mondo reale dopo una parentesi che ancora non mi sembra vera, uno squarcio di follia e consapevolezza che chissà chi ha voluto regalarmi.
Purtroppo fino alle dieci del mattino mi rigiro nel letto...forse ho esagerato con il caffè."

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