a guardare con un po' di attenzione verso gli stati uniti, si nota che tutti vogliano partecipare (cme votanti, opinionisti...) alle presidenziali americane, un po' come il presenzialismo da nazionale di calcio si svolgono i campionati internazionali, quando tutti univocamente stanno a tifare, a fare il piccolo bar sport... poi quando l'evento è passato, dopo pochi giorni si ritirano i vessili e si freddano gli animi. entrambi sono eventi lontani dalla nostra vita quotidiana: uno è il calcio, la fabbrica dei sogni per eccellenza, l'altra sfida è ancora più lontana, ma ci appassiona parecchio, a quanto pare, forse perchè è appunto lontana ed è più facile della partita interna (...)
in realtà, è un gran polverone mediatico (che esploderà ancor di più nei prossimi mesi), legato in prima battuta all'uscita di un film documentario: michael moore e la sua farinata a 911 gradi: bush non è solo antipatico, ed il film lo dimostra con buona dialettica ed anche ironia. moore ha fatto il suo mestiere e forse qualcosa in più, ma mi pongo una domanda: c'è da fidarsi del suo avversario, kerry: potrebbe essere il paladino della giustizia, tanto attesa ? a guardare il suo programma (leggete questi articoli di giorgio bocca e di le monde diplomatique)
ed i suoi milioni non cambia molto la pasta in tavola, niente di nuovo, in realtà, la classe politica è per larga parte fatta con la stessa pasta. in america c'è un gran sostegno o meglio un forte movimento anti bush, che in pratica sostiene l'avversario essendo, quella presidenziale, una sfida tra 2 contendenti. questa opposizione (in parte simile a quella che c'è nel nostro paese), per buona parte riesce ad essere anti e poco propositiva (in pratica si sono svegliati tardi nel cercare una reale opposizione), così si ritrovano a spingere un candidato sul quale non basta tapparsi il naso e coprirsi gli occhi.
un'esempio di questa opposizione, all'ultimo grido arriva dal mondo musicale, che si sta mobilitando alla grande: dal tour, vote for change, che si terrà in autunno con springsteen, paerl jam, mellencamp... che sostiene direttamente il candidato democratico sino al movimento punk, che in questi mesi si è mobilitato massicciamente (creando polvere e dibattiti al suo interno, su questa questione), in particolare attorno all'iniziativa di Fat Mike e della sua etichetta discografica: Fat Wreck Chords (oltre che al sito punkvoter.com) che ha pubblicato 2 compilations: bands against bush che includono anche materiale video sui motivi dell'opposizione. (è da poco uscito il secondo volume). ci sono anche aspetti ludici: potete giocare al bushgame: la battaglia interstellare contro le più alte cariche del regno, un gioco divertente (riprende i personaggi della mitologia americana: dai fumetti ai films) ed al tempo stesso, che spiega quello che è stato combinato a livello politico economico degli ultimi 4 anni. e noi altri ? non dimentichiamoci di quello che capita a casa a nostra, ed i fatti delle ultime ore oltre che essere dolorosi, (scritti estratti da un paio di blog) dimostrano l'arroganza dei nostri governanti nel perseverare con le bugie, sulla presenza in iraq: come portatori di democrazia, al pari dei cugini d'america; poco importano le vittime nel conto globale : $$$ e per di più per avere ancora più motivazioni, siamo in attesa del nostro 11 settembre, sembra quasi annunciato prima o poi, necessario per legittimare ancora di più la nostra attività in iraq e la militarizazzione del nostro territorio. laggiù, babilonia: come terra di conquista, un paese annulato e che ora si vuole ricostruire, ne è la riprova il fatto che il suffisso del dominio internet .iq è praticamente sparito...
in fondo a tutto quanto: il problema, non è l'essere anti qualcosa/qualcuno, ma è l'uomo in se, il barbaro e conquistatore nei secoli !
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