posto per linda baldin un report su sonar.
"report dal sonar.
Arriviamo a barcelona con il sonar già in corso da qualche ora e dopo
esserci + o - sistemati per la notte ed aver cambiato i biglietti, entriamo
al sonar by day: bolgia di moltissime persone, canne, musica che arriva da
tutte le parti. Sono ben sei i posti, all'aperto o al chiuso, dove
ascoltare musica dal vivo, e per il momento decidiamo di stare sotto il
palco principale a goderci i djs di ninja tune al fresco! poi capatina al
sonardome, tendone nero, dove altri djs (ottimi i Timeblind) propongono,
più che musica, un'esibizione di suoni molto scuri innestati su basi
improvvisate, de strutturate...alle 21 in un'enorme sala al chiuso suonano
i Tuxedomoon: di elettronico c'è poco, visto che i navigati signori pescano
a piene mani da tutta la musica esistente al mondo (echi di musica araba,
persino una canzonetta d'amore italiana...) suonando violino e viola. La
sera dopo un po' di contrattempi arriviamo al sonar by night che è un po'
lontano dal centro e Arto Lindsay ha appena finito di suonare...io sono
estasiata dal posto: un enorme capannone fieristico diviso in due spazi +
uno all'esterno.è il momento di dj krush, che non delude, un artista dello
scratch, un creatore di atmosfera molto attento al suo pubblico. come prima
giornata siamo abbastanza cotti e quindi ce ne andiamo, peccato perchè il
set dopo dj krush promette di spaccare....
il giorno dopo, niente di particolare per quanto mi riguarda....solo alle
20 e 30 non riesco ad entrare a vedere i pan sonic ( per fortuna li avevo
già visti, ma una seconda volta non avrebbe guastato!!) perchè la sala è
troppo piena, così ascolto i soffusi lali puna. notte: fantastici,
difficili Yo la tengo, ci inchiodano con un set che è quasi un concept, con
filo conduttore strane creature marine in vecchi filmati scientifici che
vengono proiettati su due maxischermi. poi alison goldfrapp e il tripudio
con i Lamb. c'è da dire che nel frattempo in seconda sala roger sanchez sta
spingendo e una massa di gente delira e suda sui suoi ritmi. per quanto
riguarda i Lamb, non mi hanno esaltata: la voce è troppo impostata e tutto
quello che è venuto dopo i Massive attack sa di formula già sperimentata!
Mentre gli altri si ritirano io sto lì ancora un po', fino allo schiarirsi
del cielo diciamo, ma non trovo niente di interessante e mi convinco che la
frequentazione dei rave ha deviato il mio orecchio impedendomi di ballare
su ritmi da discoteca.
ultimo giorno al sonar, visitiamo la parte artistica: grandi stanze
semibuie con aria condizionata e una moquette morbidissima, diffusione
sonora d'ambiente e schermi su cui vengono proiettati piccoli film o
sequenze di immagini. veramente ottimo. all'esterno con mio stupore dei djs
stanno suonando dischi jamaicani mentre tutta la gente balla. al sonardome
danno un buona prova di sé OP:L bastards, orientati verso l'hip hop.
sera...mentre tutti vanno in seconda sala a sentire jeff mills io
preferisco riposare le gambe nella prima sala dove, ho notato, i ritmi
vengono tenuti + bassi. un dj nero, mr. Len, in un'ora e mezza ricapitola
la storia della musica nera: funky, disco anni 70, rap (ha messo un disco
dei public enemy...e mi è toccato ballare!), hip hop, qualche spruzzata di
reggae, rumba e musica africana....molto bene. Anti pop Consortium da nyc
continuano sulla starda dell'hip hop: in tre si danno da fare attorno alle
macchine o con il toasting, arringando un pubblico già caldissimo. Mr.
Scruff invece ci propone il suo trousers jazz (???) con divertenti e
strambi cartoni animati in bianco e nero che scorrono sui due schermi.
decido di concludere in bellezza e spaccarmi definitivamente con carl cox
nella seconda sala; e per un bel po' sono anch'io parte della massa di
corpi seminudi e urlanti che suda e balla su di un pavimento improponibile!
per altri due giorni ci godiamo (almeno io me la sono goduta alla grande)
la città di barcelona, grande cuore pulsante, gente di tutte le sfumature,
la vita che si svolge in gran parte per la strada...mi dispiace moltissimo
andare a casa!
sonar: non penso che l'anno prossimo ci ritornerò, è umanamente impossibile
stare dietro a tutto, senza contare che a volte nonostante il biglietto
pagato non si riesce ad entrare. inoltre non posso abituarmi al fatto che
tutto sia organizzato come business: non ho cagato di striscio il
merchandise, perchè non mi interessa la magliettina e mi sono un po'
inkazzata vedendo che all'entrata facevano buttare via addirittura
bottigliette d'acqua di plastica, per farci comprare la birra (scifosa e
costosa)!
passo e chiudo!"
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