mi permetto un post del tutto personale.
esco dallo stato di cassintegrato ed in meno di 48 ore sarò catapultato in un'altra città per lavoro, al di fuori dalla mia volontà, chiudo baracca e burattini qui a torino. in altri momenti questa eventualità non sarebbe stata negativa, ma così, su 2 piedi, in poche ore fa girare i coglioni. in queste ore di pseudo preparativi, viaggio nervoso per casa mia, continuo a cambiare nervosamente dischi sul lettore cd (i dischi tranquilli dovrebbero rilassarmi, così metto su lamb, devics, howe gelb, stephen malmkus, tricky ma non cambia un cazzo, per cui attacco col pesante: orchid può andare...), cerco di preparare ciò che potrà essermi di compagnia in una camera d'albergo: impossibile. sicuramente apro una nuova pagina, la mini avrà una nuova sede provvisoria.
insomma il lavoro precario è ormai realtà anche quando si ha ancora un contratto a tempo indeterminato. i lavoratori iniziano a diventare oggetti. non va bene.
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