sta piovendo fortissimo.
il rumore della pioggia è confortante, specialmente quando sei al caldo, in camera tua, a notte fonda, con una tazza di the, dei biscotti e un disco di suzanne vega a fare da sottofondo. dopo il film alcuni amici andavano a bere qualche cosa nei vicoli. altri a zapata a vedere i fratelli di soledad (nel 2002), altri al pinelli a vedere i kina, ma io ero in vespa, e visto lo scrosciare della pioggia, un po' anche spinto dalla sindrome ansioso depressiva che si stava facendo sentire, ho optato per il tornarmene a casa. bagnato, anzitempo, ma credo di aver fatto la cosa giusta. ci tenevo tantissimo, io , ai kina. spero che sergio & c. non si offendano. in fondo lunedì ho quel maledetto esame di psicologia dello sviluppo (che è molto interessante, a dire il vero uno degli esami più interessanti che mi è capitato di studiare nei miei 5 anni di iscrizione a filosofia) e sono messo malissimo (ovvero 3 libri ancora da cominciare, e domani so già che dormirò tutto il pomeriggio, come ho fatto oggi, del resto).
i miei amici sono ancora in giro. posso immginare chi in qusto momento sarà appoggiato al muro con una birra in mano a guardare il culo della barista dello zapata, o chi seduto in qualche locale dei vicoli a sorseggiare chissà quale cocktail da yuppie oppure chi starà ballando sulle note di qualche pezzo rock ignorante da classifica al 262. sinceramente non mi dispiace essere qui per conto mio. fra pochi minuti spero di addormentarmi, il piumone mi sta aspettando, insieme al rumore della piogiia che è la cosa più conciliante di tutte, per prendere sonno. forse non essere con una certa persona mi spiace, ma, come ho già detto, ho preferito tornare a casa.
buonanotte.
(ma che pezzo è Gypsy?)
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