linda scrive (post scritto da linda):
"luigi barzini jr ha scritto "evasione in mongolia", un libretto che è il diario di viaggio di uno "sconfinamento" di otto giorni in mongolia; l'autore infatti risiedeva a pechino, inviato dal "corriere della sera". siamo nel 1938, la mongolia è stretta tra i giapponesi che cercano di conquistare la cina, e la russia; soldati cinesi irregolari depredano villaggi e viaggiatori. tutti questi rischi sembrano divertire l'autore. emergono le differenze tra il cinese furbo, il mongolo lento, il giapponese preoccupato...
la mongolia è una terra senza confini, ma quando si cominciano a vedere campi coltivati, si capisce di esserne usciti e di essere in cina: i nomadi infatti non toccano la terra, ma allevano.
assieme alle suggestive descrizioni di personaggi, persone del luogo, monasteri buddhisti, villaggi cinesi, tende mongole, si parla anche, ed è un argomento di non poco interesse, del rapporto tra occidente ed estremo oriente, barzini incontra ed ha come compagni di viaggio europei e statunitensi, ma come mai sono attirati dalla mongolia ? che sia per il cielo, per la libertà che vi si respira, oppure per il malessere e la noia dello stile di vita occidentale ? l'interrogativo rimane aperto ed è lo spunto interessante anche oggi (ho pensato ad alcuni bianchi incontrati in kenya). in questo libro il sapore di un viaggio avventuroso è reso benissimo, le notti a dormire completamente vestiti in posti di fortuna.
la sensazione di estraniamento e lontananza che si prova il giorno dopo il rientro (sensazione molto dolorosa, secondo me)... inutile dire che un libro del genere mi fa aumentare di molto la voglia di viaggiare !!!"
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